By / 11th Luglio, 2014 / Cosa fare / Off

Abbazia di Montecassino - San Benedetto

Abbazia MontecassinoL’Abbazia di Montecassino è stata fondata da San Benedetto per i monaci intorno al 529 sui resti di due templi dedicati a Giove e ad Apollo. La sua fondazione favorì nel corso del secolo e di quelli a seguire, un importante sviluppo urbanistico della zona.
La santità della vita di Benedetto e dei suoi seguaci ne fece un centro religioso di grande importanza.

La casa dei monaci fu distrutta dall’invasione longobarda ed il primo monastero risorse intorno al 720. Già nel secolo VIII l’abbazia si affermava come importante centro di cultura. Nello “scriptorium” furono trascritte molte opere antiche e divenne uno dei principali centri di diffusione della scrittura beneventana.

Dopo un periodo d’abbandono il monastero raggiunse il massimo splendore sotto l’abate Desiderio, che nella seconda metà del secolo XI fece ricostruire il complesso monastico dotandolo di una grande basilica, consacrata nel 1071.

Nel1349 fu gravemente danneggiata da un terremoto ma venne poi ricostruita dal secolo XVI al secolo XVIII accoglie aspetti del tardo Rinascimento ma nel prosieguo dei lavori si configurò come monumento architettonico dell’età barocca.

Interno Abbazia MontecassinoDopo la totale distruzione avvenuta il 15 febbraio 1944 per effetto dei bombardamenti anglo-americani dovuti ad una decisione affrettata dei comandi, erroneamente convinti che il monastero fosse stato trasformato in un caposaldo tedesco, una complessa opera di riedificazione ha ridato all’abbazia l’aspetto originario, secondo la sua pianta rettangolare aperta sul disegno dei tre chiostri, dei secoli XVI e XVIII, con la grandiosa basilica a tre navate, come da progetto originale.

Sistemate nell’altare maggiore le reliquie di San Benedetto e di Santa Scolastica.

La sua famosa biblioteca, pur gravemente compromessa dalle distruzioni belliche, conserva ancora oltre 1.000 codici, 40.000 pergamene e tutto il fondo delle opere a stampa con 250 incunaboli. Il primo documento ufficiale del volgare nostrano è del 960: il “Placito Capuano”, un atto giudiziario nel quale tre testimoni garantivano l’appartenenza di certe terre al Monastero di Montecassino.

La biblioteca è stata dichiarata monumento nazionale e rientra nel novero delle biblioteche pubbliche statali. Inoltre, all’interno dell’Abbazia, è visitabile un interessante museo, dove vengono conservate numerose opere e reperti di grande pregio e valore, tra cui: manoscritti, libri, disegni e stampe; resti della Basilica, reperti etruschi e di arte romana; statuette lignee, vasi ellenici, etruschi e italici; pitture e sculture benedettine, ricami e merletti.

La Certosa di Trisulti

La Certosa di TrisultiLa Certosa di Trisulti, fu costruita nel 1204 per volontà di Papa Innocenzo III venne poi affidata ai monaci Certosini fino al 1947 quando furono sostituiti dagli attuali Cistercensi.
Ricca di preziose bellezze artistiche, immersa in una natura rigogliosa e generosa di erbe medicinali. Diversi edifici, viali e giardini compongono la Certosa.
Da visitare: la Chiesa, affrescata dai pittori Verri, Caci, Balbi e arredata da un prezioso coro ligneo del XVI secolo, la Foresteria in stile romanico.
La Farmacia del XVIII secolo, affrescata in stile pompeiano da G. Manco (conserva ancora oggi i recipienti usati dai frati per distillare le erbe), e l’adiacente salottino affrescato dal Balbi.Farmacia La Certosa di TrisultiI monaci della Certosa hanno raccolto sulle montagne circostanti erbe con cui preparare medicamenti, unguenti, droghe che riponevano in vasi di terracotta maiolicata. Questi si possono ancora ammirare ben allineati in una delle due deliziose salette. Ancora oggi permane la produzione di liquori tradizionali. Le sale della farmacia sono arredate con mobili settecenteschi e belle scaffalature in legno, sulle quali appaiono in bella mostra scatole di faggio e vasi in vetro e ceramica.
La Certosa è Monumento Nazionale e custodisce anche una ricca Biblioteca Statale con 25.000 volumi.

La via dell’Indulgenza

La via dell' IndulgenzaNella basilica di Santa Salome a Veroli si trova la Scala Santa voluta dal vescovo diocesano monsignor Lorenzo Tartagni, per la quale ottenne da papa Benedetto XIV, lo stesso privilegio di quella più celebre di San Giovanni in Laterano di Roma.

La Cattedrale di S. Andrea ospita il Museo del Tesoro, dove sono custodite preziose reliquie tra le quali un pezzo della vera Croce, arredi liturgici della scuola orafa medioevale
La basilica di S. Erasmo per il suo miracolo eucaristico.

A Boville Ernica, nella chiesa di San Pietro Ispano,sono conservati alcuni resti dell’antica Basilica Vaticana come la Croce in porfido, adorata dai fedeli prima dell’apertura dell’Anno Santo, e l’Angelo di Giotto. Il sarcofago paleocristiano del sec. III – IV qui conservato è un vero tesoro in quanto unico al mondo ad essere intatto. Esso raffigura due episodi della Sacra Bibbia.

Nella Valle di Comino si trova il famoso Santuario della Madonna di Canneto (Settefrati) e, nelle vicinanze, la “culla del Bambin Gesù” (Gallinaro). Meta di pellegrinaggio di numerosi fedeli è diventato luogo di raccolta e di preghiera.

La Rocca di Fumone - Celestino V

La rocca di FumoneFin dall’antichità Fumone ebbe, grazie alla sua collocazione geografica, un importante funzione di controllo del territorio proprio a sentinella contro le incursioni saracene e normanne.
Si pensa che il suo nome derivi proprio dai fuochi che venivano accesi su una delle sue torri quando si avvistavano nemici. Da qui il detto popolare: “Si Fumo fumat, toda Campania trema” (Se Fumone fuma tutta la campagna trema).
Nel 1295, per ordine di papa Bonifacio VIII , nel castello venne imprigionato Celestino V (che aveva abdicato). Bonifacio VIII ne temeva l’autorità e un possibile ritorno al soglio pontificio.
Celestino V muore il 19 maggio 1296, secondo alcuni assassinato per volere dello stesso Caetani.
La rocca di Fumone è oggi un magnifico complesso detto “Villa Longhi” con annesso il giardino pensile, vera meraviglia, dal quale si dominano oltre 40 paesi; è possibile visitare la cappella e la prigione che ospitò Celestino V
Nella chiesa di S. Agata a Ferentino si venera la reliquia del cuore del santo papa.

Il fantasma del Marchese bambino
Nel castello vennero eseguite torture disumane e che ancora oggi si avvertano nel castello le urla dei prigionieri. Ma il fantasma più conosciuto del castello è il Marchesino Francesco Longhi unico figlio maschio e quindi unico erede della famiglia Longhi. Si narra che le sue sette sorelle, non volendo rinunciare alle ricchezze familiari escogitarono un piano terribile per uccidere il piccolo Francesco.
Misero piccoli pezzi di vetro nel suo cibo che gli portarono ad avere dolori lacinanti allo stomaco. A soli 5 anni morì e la sua mamma lo fece imbalsamare con la cera in modo da tenerlo sempre accanto. Le sue spoglie sono esposte proprio nel castello.
Sembra che ogni notte il marchesino si diletta a spostare oggetti e a fare scherzi.

Abbazia di Fossanova

Abbazia di FossanovaNei pressi di Priverno (in provincia di Latina) si trova l’Abbazia di Fossanova. L’abitato ha l’aspetto di vicus (che nell’antica Roma, era un aggregato di case e terreni, sia rurale che urbano) e prende il nome da una cloaca che nei primi tempi del piccolo borgo era chiamata Fossa Nova.
L’abbazia, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano[1] e pochi sono gli affreschi che si trovano al suo interno.
Il complesso è costituito dal chiostro, fulcro dell’intero organismo, dalla chiesa di Santa Maria, dalla Sala Capitolare con sovrastanti dormitori dei monaci, dal refettorio, dalla cucina e dai dormitori dei conversi, la casa dei pellegrini, il cimitero e l’infermeria.
Interno Abbazia di FossanovaL’infermeria vi è la stanza ove visse, pregò e meditò San Tommaso d’Aquino negli ultimi giorni della sua vita e dove morì nel 1274; ancora oggi in chiesa se ne conserva la semplice tomba vuota in quanto il corpo fu trasferito dai domenicani aTolosa alla fine del XIV secolo. In uno dei locali dell’abbazia si possono acquistare prodotti alimentari fatti dai monaci ma anche vini e liquori.

Santuario della S.S. Trinità – Vallepietra

Santuario della Santissima Trinità VallepietraVallepietra è un piccolo borgo medievale con meno di 400 abitanti situato nella provincia di Roma, quasi al confine con l’Abruzzo e a pochissimi e ai limiti della provincia di Frosinone.
Nel suo territorio si trova il famoso ed antico Santuario della Santissima Trinità.
Le ipotesi sull’origine del santuario sono diverse. La leggenda più conosciuta narra di contadino che, mentre arava il suo terreno sul Colle della Tagliata, vide cadere nel precipizio il suo aratro con i due buoi. Scendendo a valle ritrovò miracolosamente vivi gli animali davanti ad una grotta dove c’era un dipinto raffigurante la Santissima Trinità e notò inoltre che l’aratro era rimasto incastrato, in alto, nella parete rocciosa.
Iniziò così il continuo pellegrinaggio da parte di intere comunità che ancora oggi raggiungono il santuario anche a piedi.
La Festa della Santissima Trinità è la domenica seguente la Pentecoste, mentre il Santuario è aperto dal 1 maggio al 31 ottobre.

Abbazia di Casamari

Abbazia di CasamariTra le più significative stilisticamente e che pertanto merita di essere visitata è l’Abbazia di Casamari. Lungo la via Mària, nel territorio di Veroli, imponente e solitaria si staglia a ridosso di una collina rocciosa. Fu edificata sulle rovine di un antico municipio romano dedicato alla dea Cerere.
L’abbazia di Casamari è nella storia dell’architettura un caposaldo stilistico dell’arrivo nel Lazio delle forme gotiche-borgognone ai primi del ‘200.
Nonostante le vicende storiche, essa è rimasta sostanzialmente integra nella sua struttura originaria e rappresenta, insieme a Fossanova, uno dei modelli meglio conservati di architettura cistercense in Italia.
La pianta dell’edificio è simile a quella dei monasteri francesi e la facciata
Il complesso è caratterizzato da un amplissimo ingresso ad arco, che contiene nel proprio interno due archi di stile gotico affiancati. Il tutto è sormontato da un loggiato con quattro bifore geminate a tutto sesto. All’uscita del vestibolo , a sinistra, si trova l’elegante facciata della chiesa con il ricco portale mediano, che si affaccia sulla sommità di un’alta gradinata, preceduta da un portico a tre archi. Le colonne di epoca romana, allineate lungo il viale, contribuiscono a dare solennità e nobiltà al complesso. L’interno ha la pianta a croce latina a tre navate, abside rettangolare volta ad oriente, transetto rettangolare con sei cappelle, volte a crociera sostenute da pilastri a fascio e colonnine pensili, tipici elementi architettonici dello stile gotico. Unico ornamento, il grande ciborio settecentesco in marmi e stucchi policromi che sormonta l’altare, donato da Clemente XI.
Esterno Abbazia di CasamariDal Chiostro quadrato si raggiunge il Refettorio (antico dispensarium) con le possenti colonne cilindriche, e la magnifica Sala Capitolare lineare con le sue tre navate e la volta a costoloni.
Ma l’abbazia è famosa anche per l’attività dei suoi monaci e per la sua antica Farmacia, divenne centro di studi e preparazione anche per farmacisti laici.
Famoso l’elixir setterbe e l’antica tintura imperiale della odierna liquoreria. L’abbazia ospita inoltre una Biblioteca con un patrimonio librario di circa 80.000 volumi, e una ricca Pinacoteca con dipinti di Carassi, Guercino, Sassoferrato, Balbi, Fantuzzi e Purificato.
Da visitare anche il Museo Archeologico dove sono custodite suppellettili romane.

Anagni- La città dei Papi

Anagni la città dei PapiLa città di Anagni è detta “la città dei papi” proprio perché, oltre ad aver dato i natali ad alcuni pontefici (Innocenzo III, Gregorio IX, Alesandro IV e Bonifacio VIII), fu proprio luogo di soggiorno preferito soprattutto nei secoli XII e XIII. La sua Cattedrale, inoltre, fu sede di importanti fatti storici come il Pactum Anagninum.
In essa furono anche comminate le scomuniche all’antipapa Vittore IV e all’imperatore Federico Barbarossa (1160), la seconda scomunica a Federico II (1239) e poi a suo figlio Manfredi (1254).

Alla cittadina è legato soprattutto il nome di Papa Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani, nato ad Anagni nel 1235. Benedetto Caetani ha sempre avuto un rapporto privilegiato con Anagni e con la sua azione la città è fiorita: il quartiere Castello, anche detto quartiere Caetani, fu al centro dei più importanti momenti storici. I Palazzi Bonifacio VIII e Traietto subirono i violenti assalti dei nemici di papa Bonifacio VIII e vissero i momenti dello storico e famoso “schiaffo di Anagni”, talvolta citato anche come “oltraggio di Anagni”, fu un episodio occorso nella cittadina il 7 settembre del 1303 ai danni di papa Bonifacio VIII. Si tratta in realtà non tanto di uno schiaffo materialmente dato, quanto piuttosto di un oltraggio morale, anche se la leggenda attribuisce a Sciarra Colonna l’atto di schiaffeggiare il pontefice Bonifacio VIII. Tale vicenda è uno degli atti conclusivi del grave dissidio che era sorto da anni tra il papa ed il re di Francia Filippo IV, detto “il Bello”, per definire l’eventuale supremazia del potere spirituale su quello temporale, come auspicato dal papa stesso.

La Cattedrale
La costruzione della Basilica Cattedrale di Anagni di Santa Maria risale agli anni 1072-1104 per volere di san Pietro vescovo da Salerno e per la munificenza dell’imperatore d’oriente Michele VII Ducas ed è dedicata a Santa Maria Annunziata.
Cattedrale di AnagniLo stile è romanico mentre nell’interno, dopo il restauro da parte del vescovo Pandolfo, si presenta in gotico lombardo in quanto le capriate in legno della navata centrale e del transetto vennero sostituite con archi gotici.
La Cattedrale fu sede di importanti fatti storici come il “pactum anagninum” (trattativa tra il Papato e l’Impero) , la canonizzazione di San Bernardo di Chiaravalle, Santa Chiara d’Assisi, Edoardo il Confessore re d’Inghilterra e San Pietro eremita vescovo di Trevi, la scomunica contro l’antipapa Ottaviano Monticelli e contro gli imperatori Federico Barbarossa, Federico II e Manfredi.
La facciata , con il suo muro crudo, esprime forza e semplicità), Nella parte occidentale si trovano tre bellissime absidi ed una scalinata. Il campanile è alto 30 metri e presenta monofore bifore e trifore. Nel 1938 al suo interno è stato installato un castello di ferro che sopporta il peso di cinque campate

La Cripta
Dedicata a San Magno, patrono della Città, la cripta della Cattedrale è anche conosciuta come “La Cappella Sistina del Medioevo”. L’armonia di un lodevole intreccio di archi romanici, il pavimento cosmatesco originale e gli splendidi affreschi che ricoprono una superficie di 540 m² la rendono una delle più belle ed importanti cripte d’Italia e d’Europa.
Le pitture al suo interno rappresentano la storia della salvezza dell’uomo dalla sua origine al suo giudizio. Si trovano infatti raffigurate scene dell’Antico e Nuovo Testamento ma anche e un raro ciclo scientifico sulla creazione del mondo e dell’uomo. Sulle pareti sono affrescate le storie dei miracoli attribuiti a S. Magno.